Nel video, l’intervista al Prof. Giovanni Guaraldi, Infettivologo Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena
In appena 72 ore è aumentato esponenzialmente il numero di persone ricoverate con il virus West Nile, tanto che si è alzata l’allerta sulla diffusione della malattia trasmessa dalla zanzara comune. Nuovi e più frequenti trattamenti sono stati attivati soprattutto nei luoghi di aggregazione delle persone più a rischio. L’allerta è massima, ma non si parla di emergenza. A livello di percentuale, il virus West Nile si manifesta solo nell’1% dei casi, e solo per il 10% di questa già piccola porzione risulta fatale. Per questo, precisa l’infettivologo Giovanni Guaraldi, non è l’infezione in sé che preoccupa, ma il fatto che ci sono soggetti vulnerabili a questo virus e che possono presentare manifestazioni neurologiche. Il virus West Nile è noto da tempo, ciò che è cambiato sono le condizioni climatiche, favorevoli alla sopravvivenza e alla diffusione degli insetti vettori. Al momento non ci sono né vaccini né farmaci antivirali di documentata efficacia sugli esseri umani. Esistono invece in ambito veterinario, in particolare per i cavalli, le vittime più diffuse di questo virus.