Nel video l’intervista a Franco Piacentini, Associazione Vittime della strada
Ricorre domani la Giornata mondiale delle vittime della strada. E la nostra provincia è chiamata a ricordarne tante, troppe. Le due settimane appena trascorse scuriscono ancora di più il bilancio già nero che Modena ha sulle spalle per quanto riguarda i morti lungo le strade. Nella sola giornata di ieri due persone hanno perso la vita, in un incidente frontale tra auto e Scooter. A morire sul via di Mezzo, a Nonantola, una donna di 59 anni e un uomo di 44, padre di tre figli. Facendo un passo indietro, due sere prima una donna di 79 anni è stata travolta da un suv, mentre a San Felice stava attraversando la strada lungo le strisce pedonali con il suo cane. Né lei né l’animale ce l’hanno fatta. Ancora, nella notte tra sabato e domenica scorsi è stata spenta da un’auto pirata la vita di Gorica Dillic. Era in bicicletta e stava tornando a casa da lavoro percorrendo via Vignolese. Ancora, martedì 9 novembre, padre e figlio sono stati travolti da un’auto di fronte all’Erre Nord, mentre attraversavano sulle strisce pedonali. Per il 76enne Gino Antonio Marone non c’è stato nulla da fare. Appena il giorno prima a perdere la vita schiacciato dalle ruote di un camion, a Carpi, Sayed Jashim Uddin, la cui salma a breve tornerà nella sua casa, in Bangladesh. Un elenco lunghissimo, che secondo l’Osservatorio Regionale Sicurezza Stradale fa della nostra provincia la seconda in Emilia-Romagna per numero vittime. Dall’inizio dell’anno al 19 novembre, stando ai dati raccolti dall’Osservatorio, sono stati 31, dietro a Bologna con 49. A Modena, sono stati 7 i ciclisti deceduti lungo le nostre strade, 12 i centauri. Numeri che impressionano e che portano a riflettere sull’importanza della giornata in ricordo delle Vittime della strada, istituita per sensibilizzare gli utenti e chiedere loro un cambiamento culturale che possa prevenire una così lunga scia di sangue