È una fotografia impietosa quella scattata dalla cronaca della strada – nazionale e locale – di fine anno e di inizio 2020: pedoni e ciclisti travolti, auto che sfrecciano, conducenti distratti o imprudenti che corrono a velocità folli. Il pensiero va alla tragedia della valle Aurina con 7 turisti tedeschi travolti e uccisi, o al caso drammatico di Gaia e Camilla investite a Roma; a Modena inevitabilmente alla tragedia di questa mattina. Vite spezzate per imprudenza o incoscienza, che continuano a macchiare di sangue le strade, nonostante le campagne informative e la stretta dei controlli che si sono intensificati anche nella nostra città. Tra i messaggi lanciati con maggiore intensità dall’Ausl e dalle forze dell’ordine “se bevi non metterti al volante”, per contrastare una delle principali cause d’incidenti: la guida in stato d’ebrezza. Eppure, malgrado gli sforzi, i numeri rimangono alti – nel 2019 le patenti ritirate sono state 650 – a testimonianza di quanto il fenomeno rimanga diffuso. Stando al bilancio tracciato dalla Polizia Municipale relativo all’anno appena concluso, sono state 120 le persone sorprese al volante con un tasso alcolemico superiore al limite: 40 di queste hanno ricevuto una sanzione amministrativa, mentre le restanti 80 hanno dovuto rispondere del reato in ambito penale.
VITTIME DELLA STRADA: ALCOL E IMPRUDENZA LE CAUSE PRINCIPALI
Alcol e imprudenza alla guida continuano a mietere vittime sulle strade d’Italia e del nostro territorio. A Modena nel 2019 sono state ritirate 650 patenti per guida in stato d’ebrezza