Nel video intervista a: Tina Montinaro, Moglie di Antonio Montinaro
Si riconosce una gomma, un volante distrutto, alcuni sedili smembrati, gli stessi dove 30 anni fa sedevano gli uomini della scorta di Giovanni Falcone. Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo. Su quella Quarto Savona 15 morirono e i resti dell’auto, deflagrata a causa del tritolo della mafia, è oggi a Vignola. Una immagine shoccante, un monito, un segno che deve far ricordare, nel giorno delle vittime innocenti della mafia, chi morì a causa della criminalità organizzata. Per questo tante scuole si sono recate a vederla. Quei rottami diventano il simbolo di una ferita ancora aperta nel paese, nella comunità e anche nel cuore di chi su quell’auto ha perso un proprio caro. Tina Montinaro, la vedova di Antonio, ha incontrato a Vignola gli studenti del Levi, del Paradisi, e ha raccontato loro cosa è la mafia, attraverso gli occhi di chi ha visto da vicino cosa è stata in grado di fare. Un’attenzione che deve sempre rimanere alta, perché oggi la mafia non si muove più lasciando dietro di sé una scia di stragi ma agisce silenziosamente, in maniera più subdola e forse anche più spaventosa