Portò un abbraccio, una carezza, un invito a non cedere alla stanchezza a tutte le comunità ferite dal sisma del 2012. Era il 2 aprile del 2017 quando Papa Francesco fece visita al Duomo di Carpi, appena riaperto, in tutto il suo splendore, dopo la ristrutturazione. Ad accoglierlo, una piazza da almeno 70mila persone. Le nostre telecamere seguirono l’evento in diretta, in un giorno divenuto storico e pieno di speranza e di rinascita. Lo stesso Pontefice poco più di un mese prima aveva annunciato a Monsignor Francesco Cavina, allora Vescovo di Carpi, la sua volontà di fare visita alle terre segnate dal sisma, per portare la sua vicinanza a una comunità che stava tentando faticosamente di rialzarsi. Carpi fu la prima tappa. Nella sua omelia, invitò a guardare oltre allo sconforto e alla desolazione lasciata dalle macerie. Incontrò la gente, portò un saluto, una carezza, fermò la Papamobile per parlare con un gruppo di Cresimandi. Poi si spostò a Mirandola, uno dei luoghi più colpiti dal terremoto. Lì osservò la devastazione del Duomo, diroccato, chiuso. Vi portò i colori e la bellezza di un mazzo di fiori e pregò per tutte le vittime del sisma. Si rivolse quindi ai fedeli che lo avevano seguito e li ringraziò per l’esempio di coraggio e dignità che seppero dare al mondo. Prima di salire sull’elicottero che lo riportò a Roma, fece visita al monumento dedicato alle vittime del terremoto a San Giacomo Roncole. Un giorno che la comunità non ha mai dimenticato

VISITA A CARPI E A MIRANDOLA, L’ABBRACCIO DEL PONTEFICE ALLE COMUNITA’ COLPITE DAL SISMA
Un Papa vicino a tutti, che nel 2017 fece visita anche al nostro territorio. A sorpresa il Santo Padre si presentò a Carpi, in occasione della riapertura del Duomo rinato dopo il sisma del 2012