Sono aumentate nel corso del 2018 le donne che si sono rivolte al pronto soccorso per aver subito violenza. Circa l’8,2% delle pazienti entrate nelle strutture ospedaliere dell’Emilia-Romagna sono risultate vittime di maltrattamenti; una percentuale pressoché raddoppiata rispetto al 2017. La maggior parte delle vittime ha un’età che oscilla tra i 35 e i 44 anni, ma sono poco meno quelle di età tra i 25 e i 34 anni. In aumento anche le cifre delle donne che in tutta la regione si sono rivolte ai centri antiviolenza: nel 2018 hanno superato quota 4.800 e nel corso di quest’anno il trend appare stabile. Questi i principali numeri presentati nella sede della Regione in vista della giornata nazionale contro la violenza sulle donne, che cade il 25 novembre portando con sé varie occasioni di riflessione sul tema. La chiave di lettura di questi dati in viale Aldo Moro è però positiva: per l’assessora alle Pari opportunità Emma Petitti sono indice di una maggiore sensibilità da parte del personale sanitario a capire determinati problemi e della fiducia delle donne nella rete antiviolenza della regione. All’interno della rete regionale, Modena conta quattro centri antiviolenza, altrettante case rifugio e un centro dedicato al recupero di uomini autori di maltrattamenti. Cifre che fanno della Ghirlandina la terza in regione per numero di strutture dedicate, dietro Bologna e Ravenna.
VIOLENZA DI GENERE, AUMENTANO LE DONNE ACCOLTE NEI CENTRI
Nel giro di un anno sono raddoppiate le donne che si sono rivolte al pronto soccorso per aver subito violenza. Numeri che per l’assessore regionale Petitti sono frutto di un lavoro fatto con il personale medico per riconoscere i maltrattamenti di genere