Sabato al Cabassi il tecnico protagonista della storica promozione in A del 2015 sarà avversario con il Cesena appena ereditato da Camplone
Carpi è pronta tributare a Fabrizio Castori l’accoglienza che si riserva a un re. Si avvicina il grande giorno, la prima volta da avversario del tecnico di San Severino Marche nello stadio in cui ha vissuto tre stagioni da sogno, scandite da 122 panchine fra campionato e playoff e 184 punti conquistati, di cui 150 in 89 gare in serie B. Castori ha ereditato la scorsa settimana un Cesena ferito e ultimo in classifica da Camplone e al debutto ha già lasciato il segno, conquistando un prezioso successo con lo Spezia. Sabato a Carpi sarà dura per lui trattenere l’emozione quando i tifosi, a cui ha regalato uno dei capolavori più clamorosi della storia del calcio italiano, gli tributeranno la meritata standing ovation per tre stagioni indimenticabili, cominciate nell’estate del 2014 nello scetticismo generale e concluse lo scorso giugno con la seconda promozione in A solo sfiorata. In mezzo a questi due campionati cadetti d’alta quota c’è il rimpianto più grande, quella serie A persa per un solo punto, alla quota record di 38, in cui ancora grida vendetta quel suo esonero durato appena 5 giornate che aveva innescato una sorta di insurrezione popolare. Da quel 28 aprile del 2015, al fischio finale di Carpi-Bari, per tutti i carpigiani Fabrizio Castori è semplicemente l’Immortale e lo sarà anche sabato quando tornerà al Cabassi con la tuta del Cesena.