Mentre a Carpi gli affidamenti per le feste di piazza sono finiti sotto inchiesta, a Modena fa discutere la scelta deliberata dal Comune di affidare la diretta TV ad un operatore senza bando ed escludendo altri operatori

Nel bando pubblico per la ricerca del soggetto organizzatore della festa di Capodanno in piazza, ufficialmente vinto il 13 novembre scorso dall’orchestra Mirko Casadei, la diretta TV non era contemplata. Tutto faceva pensare che non fosse prevista. Il Comune non ne parlò nemmeno nei giorni successivi alla presentazione del vincitore e dello spettacolo. Ma da una determina del comune del 7 dicembre viene confermato, a sorpresa per tutti gli operatori della comunicazione, escluso per l’emittente direttamente coinvolta, che non è così. E che l’intenzione del comune, pur celata, di fare la diretta c’era eccome. E nella determina viene specificato. Per promuovere l’immagine della città di Modena c’è bisogno di uno speciale televisivo, con tanto di interviste nel backstage e diretta televisiva del concerto con diffusione regionale.  

In casi come questi, e per rispondere velocemente ad una richiesta di servizi così specializzata (e impossibili da reperire attraverso le centrali di acquisto elettronico della Pubblica Amministrazione) l’ente locale procede solitamente chiedendo agli operatori specializzati presenti ed operanti sul territorio con requisiti tali da potere gestire il servizio, (in questo caso emittenti TV con strutture tali da comprendere anche una copertura regionale, due a livello modenese, di più anche se non tante sul territorio regionale), la disponibilità a farlo e, in caso affermativo, chiedendo loro una offerta economica per gestire il tutto. Quello che viene chiamato un avviso per manifestazione di interesse che viene rivolto ad una rosa di operatori qualificati chiamati appunto a mostrare la propria disponibilità a gestire il servizio e a quale prezzo. 

Ma il Comune di Modena questo non lo fa. E lo scrive nero su bianco nella determina del 7 dicembre con la quale dichiara di avere proceduto con un affidamento diretto all’emittente locale TRC sottolineando di averla anche opportunamente interpellata in modo diretto, escludendo di fatto e preventivamente altri operatori presenti sul mercato, anche locali, capaci di fornire il servizio richiesto. Una proposta che riceve una immediata risposta dal soggetto interpellato che offre il servizio per 1.830 euro. Che verranno recuperati, si legge dalla determina, da spese per mostre ed attività culturali oltre ai quali si attingerà per altri 1500 euro ad un entrata derivante dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena destinata alle politiche culturali. 

Insomma un doppio spostamento di denaro in uscita evidentemente non previsto all’interno del Bilancio Comunale solo per garantire il pagamento dell’emittente dichiaratamente scelta. Che non solo anziché pagare per i diritti di trasmettere la serata si fa pagare dal Comune ma che dal Comune viene preferita ad altre, anche se con sede a Modena, con copertura regionale nemmeno interpellate. Garantendo così deliberatamente ad uno specifico operatore privato una opportunità sia promozionale che economica, generata dall’indotto che una diretta di un importante evento pubblico può dare. Un’opportunità di fatto negata a tutti gli altri operatori del settore. Con buona pace della trasparenza, della libera concorrenza e delle pari opportunità di accesso