A Modena sono arrivati insegnanti con professionalità non richieste. A lanciare l’allarme sono i sindacati
Un professore di musica anziché quello di matematica; uno di diritto al posto di un insegnate di italiano: il mondo della scuola a Modena, ma anche in altre città italiane, è in subbuglio per le assegnazioni dell’organico potenziato che come previsto dalla riforma Buona scuola avvengono a metà dicembre perché parte della cosiddetta fascia C. A lanciare l’allarme sono i sindacati di categoria che lamentano un disservizio già annunciato: sono diversi gli istituti modenesi, almeno una decina, che si ritrovano in questa situazione. In sostanza le scuole, dopo un’attenta autovalutazione, come prevista dalla legge hanno inviato al Ministero dell’Istruzione le richieste di docenti con le competenze utili a potenziare la propria offerta formativa: ad esempio un prof per il recupero di matematica o abilità di base, l’insegnate di italiano per gli stranieri o altri progetti ritenuti prioritari dal collegio docenti. Poiché, spiegano i sindacati, le graduatorie più affollate sono quelle di certe discipline, soprattutto quelli di diritto, musica, arte, artistica, per svuotarle hanno mandato da Roma docenti di queste materie, anche se le scuole ne avevano richiesti altri. Per i sindacati, insomma, l’organico potenziato non trova riscontro nel reale fabbisogno delle scuole e fa saltare i progetti elaborati dagli istituti, che si trovano nell’impossibilità di rispettare il patto formativo sottoscritto con le famiglie.