Devastata dal maltempo e dalla nevicata di maggio, la pineta del parco ducale di Pavullo è tornata agibile per accogliere i turisti, ed ora si guarda al futuro con un progetto nazionale per tutelarla e valorizzarla nei prossimi decenni
Un patrimonio ambientale e paesaggistico di straordinario valore fatto di abeti rossi e bianchi, pini neri e silvestri, larici, cedri, latifoglie tipiche del paesaggio vegetale padano insieme a piante esotiche. La pineta del parco ducale di Pavullo costruita da Francesco V d’Este, e annessa al Palazzo ducale, è stata gravemente e nuovamente danneggiata, dopo l’ondata di vento nel gennaio di due anni da, e dalla eccezionale nevicata di maggio. Un lavoro a tempo record per l’amministrazione comunale, al fine di rendere di nuovo agibile già dall’avvio della stagione estiva, spazi e percorsi, e per riprendere un cammino di riqualificazione – in collaborazione con i dipartimenti di agraria prima, e ora di architettura l’università di Firenze – che il maltempo aveva interrotto. Con l’obiettivo di riportare il parco al suo ordinario ed antico splendore. Una fase già conclusa ha diviso il parco ducale in 27 aree di intervento. Ora si è entrati nella seconda fase. Nato e vissuto a Pavullo l’assessore Muzzarelli ricorda e ci porta in angoli nascosti del parco ducale, sconosciuti anche a molti pavullesi, che il tempo ha celato ma che che in futuro potrebbero dovrebbero anche’essi essere oggetto di riqualificazione. La prima è una misteriosa galleria pedonale scavata in parte nella roccia che si estende in direzione del palazzo ducale, utilizzata forse un tempo come vie di fuga o di accesso segreto. Ma il bosco cela anche altre sorprese.
Nel video l’intervista a Gianluca Muzzarelli, Assessore al patrimono Comune di Pavullo