Il modenese è sconvolto dalla scoperta della banda di giovani criminali. Dalle indagini, che continuano alla ricerca di altre persone collegate alla gang, emerge una quotidianità che inquieta
C’è chi attribuisce la responsabilità alle famiglie e chi alla scuola e chi alla società. Molti preferiscono non commentare. Pur con opinioni diverse i modenesi sono scossi dalla scoperta che i responsabili della strage di Corinaldo sono giovani capaci di confondersi con tanti altri della loro età, capaci di nascondere il loro essere criminale nascondendolo nell’ostentazione giovanile di quei simboli e nella rappresentazione, anche nei loro profili facebook simili a quelli di tanti 20 enni di oggi, di quei modelli di vita spericolata ispirata alla trasgressione al lusso e alla bella vita. Un lato difficile da vedersi nella quotidianità. Spesso anche delle proprie famiglie. Anche se non tutti la pensano così. Dalle intercettazioni telefoniche seguita alla tragedia del dicembre scorso l’inquietante strafottenza con cui i giovani autori considerano l’accaduto. Come un ostavolo al successo della serata che avrebbe potuto proseguire anche in altri locali, con altre vittime e con altri furti. Sul fronte delle indagini gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire tutta la serie di crimini commessi dalla banda oltre i dodici accertati, oltre ad inviduare altri eventuali complici della gang