Il leghista Stefano Corti entra in Senato al posto di Edoardo Patriarca del Pd e annuncia il suo impegno per l’Appennino. Decisivo il suo ruolo in vista delle Regionali
Ormai manca solo l’ufficialità, ma la partita è chiusa: il leghista Stefano Corti entra in Senato al posto di Edoardo Patriarca del Pd. Dopo il riconteggio in Commissione parlamentare il seggio modenese è infatti passato al Carroccio e Stefano Corti, ospite questa sera di Faccia a faccia, non nasconde la sua soddisfazione. Un subentro in Senato che sarà determinante in vista delle Regionali, con il Pd che si ritrova con un esponente in meno a Roma proprio a vantaggio di quella Lega che punta a togliere lo scettro a Bonaccini. E Corti non nasconde come la sfida in Regione sarà determinante per tutto il centrodestra, una sfida che a suo avviso si giocherà soprattutto, per quanto riguarda la provincia di Modena, nelle zone della Montagna e della Bassa. Una attenzione per l’Appennino modenese che il leghista continua a proclamare con forza e che certamente sarà la cifra del suo impegno in Senato. Per quanto riguarda invece la candidatura a presidente della Regione Corti non si sbilancia sul nome del Carroccio (“potrebbe essere la Borgonzoni, ma non è certo”), mentre propone provocatoriamente, ma non troppo, al Pd di puntare non su Bonaccini, ma proprio sul suo eterno avversario Patriarca.