L’acqua stagnante negli spazi interrati degli edifici abbandonati dell’ex direzionale Manfredini ha fatto scattare una interrogazione consigliare e la diffida del Comune nei confronti dei proprietari

I ristagni di acqua piovana nei sotterranei e negli anfratti dello stabile dell’ex direzionale Manfredini, su viale corassori, abbandonato da anni, hanno fatto in questi giorni scattare l’allarme per la proliferazione di zanzare ed insetti. E di ieri la nota del comune che ai proprietari non saranno concesse proroghe alla manutenzione dell’area, oggetto in questi ultimi mesi anche di incursioni di ladri e senza fissa dimora, e che l’acqua stagnante sarà oggetto di prelievi al fine di adottare specifici provvedimenti tesi alla tutela della salute pubblica. Un azione, da parte del comune che potrebbe costituire un precedente per affrontare altre situazioni critiche che attendono risposte da anni. Sono tanti i cantieri pubblici e privati, abbandonati da tempo sui quali il comune ha competenza soprattutto sul fronte della tutela della salute pubblica, oltre che del decoro urbano. Con alcuni esempli ecclatanti anche per dimensioni e responsabilità pubblica. Addirittura degli enti. Come l’Ausl, direttamente coinvolti nella lotta alla proliferazione delle zanzare. Queste sono le condizioni in cui versa il cantiere abbandonato sulla via Nonantolana, in un area ceduta dal comune all’ausl per la realizzazione del sert, il nuovo centro tossicodipendenze che oggi ha ancora sede in via Sgarzeria. Le fondamenta abbandonate del cantiere di competenza usl si sono trasformate in enormi vasche di acqua stagnante. Brodo ideale per la proliferazione di zanzare. In un area a forte concentrazione di imprese oltre che abitazioni e centri di aggregazione dei Torrazzi. Acqua stagnante da almeno un anno, da quando il cantiere pubblico, appaltato al massimo ribasso ad una ditta poi fallita, è stato abbandonato. Stessa situazione a forte rischio non solo per la sicurezza ma anche per la salute pubblica, quella nell’area dell’ex mercato bestiame e oggetto del Piano Periferie che stenta a decollare. Nel cantiere dell’ex rotore le recenti piogge hanno addirittura alzato il livello dell’acqua che da più di dieci anni permane nelle strutture seminterrate ma del tutto  ma scoperte del cantiere creando enormi piscine di acqua putrida che si estendono per centinaia di metri quadrati. A due passi dalle scuole marconi, dalle abitazioni di viale finzi e gerosa e viale del mercato e dalla Canaletto. Anche in questa area che le coop di costruzioni titolari degli appalti da più di dieci anni e hanno lasciato in questo stato, sono in tanti ad auspicare che il comune si attivi direttamente nei confronti dei privati proprietari per attivare quell’opera di manutenzione e bonifica così importante per ridurre la proliferazione dei temuti, e sempre più pericolosi, insetti.