È previsto per il 2020 l’obbiettivo del 73% di raccolta differenziata, secondo il piano redatto dalla Regione. La città di Modena è in crescita, ma deve ancora migliorare. Meglio invece la Provincia, che si attesta poco sopra il 70%

È uno dei più grandi problemi della nostra epoca e una delle principali esternalità negative del nostro sistema produttivo, la sovraproduzione di rifiuti. Primo strumento per porre un argine al fenomeno è la raccolta differenziata, che permette di reindirizzare milioni di tonnellate di rifiuti, verso il ciclo di gestione più adeguato, riducendone l’impatto ambientale. È dunque confortante sapere che anche nel 2018 i dati della nostra Regione sulla differenziata registrano una crescita.  Con il 78,3%, è Parma il capoluogo di provincia più virtuoso, seguita a ruota da Ferrara, che si attesta a 76,2 punti percentuali. Fanalino di coda in Regione è Ravenna, che sfiora il 56%, ben al di sotto della media emiliano-romagnola, che si attesta al 68%. I risultati del 2018 sono nel loro complesso confortanti, garantisce l’Assessore all’Ambiente, Paola Gazzolo: ben 128 Comuni in Emilia-Romagna, hanno raggiunto con anticipo biennale l’obbiettivo del 73% fissato dal piano regionale. Tra questi non figura il Comune di Modena, che si ferma circa dieci punti sotto, al 63%. Meglio invece il risultato complessivo della Provincia modenese, che raggiunge in media il 70,7%, con una crescita di quasi 3 punti percentuali rispetto al 2017. Risultato raggiunto anche grazie alle avanguardie, in fatto di differenziata, che il territorio modenese può vantare: dei 14 comuni che in Regione hanno superato il 90%, ben dieci sono siti in provincia di Modena.