Quanto influiscono gli animali sulla tenuta degli argini dei fiumi? La risposta è divenuta più chiara solo dopo l’alluvione del 2014. Studi puntuali hanno portato a scoprire tane dalle dimensioni di anche oltre 10 metri cubi
Il modellino costruito sulla base dello studio dell’università di Bologna effettuato due anni fa su un tratto di argine del Panaro a Finale Emilia mostra proporzioni quasi incredibili, illustrando in tre dimensioni come un piccolo animale sia in grado di creare tane e cunicoli al di sotto degli argini grandi quasi quanto un appartamento. È in questo modo che Aipo denuncia gli effetti potenzialmente devastanti che animali come tassi, volpi e nutrie scavando possono causare alle arginature dei nostri fiumi. Il 2014, con la terribile alluvione che mandò sott’acqua la Bassa provocando anche una vittima, è stato davvero un anno spartiacque. A partire da allora sono stati infatti condotti studi puntuali sugli effetti delle tane degli animali e messi in atto monitoraggi per riuscire a individuarle.
Federica Pellegrini, dirigente Aipo Ufficio di Modena