Un meccanismo di frode ben rodato, che prevedeva la falsificazione diretta delle dichiarazioni fiscali finalizzata a generare crediti inesistenti, è stato smantellato grazie ad una operazione della Guardia di Finanza di Modena e Bologna. Sequestrati beni per 27 milioni di euro, nei confronti di 10 società e denunciate 22 persone
Beni mobili e immobili sequestrati per quasi 27 milioni di euro e 10 società e 22 persone denunciate a vario titolo per reati tributari. Questo il bilancio della maxi operazione, denominata Daedalus, portata a termine dai finanzieri dei comandi provinciali di Modena e Bologna. Le indagini condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bologna e della Tenenza di Vignola, su coordinamento del Procuratore capo di Modena il dott. Paolo Giovagnoli, hanno permesso di smantellare un meccanismo fraudolento messo in atto da più soggetti operanti sul territorio emiliano attraverso numerose società intestate a prestanome le quali, al fine di non versare i debiti erariali, utilizzavano costantemente crediti inesistenti IVA e IRAP, anche attraverso dichiarazioni fiscali compilate con dati non veritieri e occultando le scritture contabili obbligatorie. Nello specifico lo schema di frode prevedeva la falsificazione diretta delle dichiarazioni fiscali finalizzata a generare crediti inesistenti. Il tutto era portato avanti da due fratelli professionisti di origine modenese, ritenuti i principali artefici e ideatori della frode. I due erano già noti alle Forze dell’Ordine in quanto nel novembre scorso erano stati implicati nelle vicende criminose relative all’operazione Saldo 0.01 che aveva permesso di sgominare un analogo e articolato sodalizio criminale attivo nel settore delle frodi all’erario