E’ morto in cella, ma i famigliari non credono ad una morte naturale e chiedono di fare chiarezza. Il caso di un disabile condannato per violenza sessuale è finito sul tavolo del Procuratore

Quarantadue anni, italiano, di Bologna, invalido al 70% da tempo in carcere a seguito di una condanna per violenza sessuale e lesioni. Trovato senza vita, nella sua cella al carcere di S.Anna di Modena, dove era detenuto da mesi. Una morte, avvenuta tre giorni fa, definita come naturale dal personale medico in servizio al carcere. L’uomo sarebbe stato trovato già senza vita, colpito, a quanto risultato dai primi accertamenti da un malore. Ipotesi e cause ai quali i famigliari non credono. Le particolari condizioni fisiche dell’uomo, disabile, li porterebbero ad ipotizzare che lo stesso non abbia ricevuto l’assistenza adeguata alla sua condizione fisica. Scatta la denuncia e la richiesta di approfondimenti che viene accolta. Viene richiesta una perizia medico legale. Si apre un fascicolo ed il caso finisce oggi sul tavolo della procura che nei prossimi giorni i risultati degli approfondimenti scientifici sul corpo dell’uomo. Per dare la parola definitiva sul caso