Verrà convalidato oggi l’arresto del 18enne piromane autore del rogo a Mirandola. Il ragazzo è stato nuovamente interrogato in carcere dal Giudice per le indagini preliminari e continua a non rispondere. Al momento le accuse su di lui sono furto aggravato e danneggiamento. Restano da stabilire le responsabilità sui due decessi
Si trova al carcere Sant’Anna di Modena da martedì pomeriggio e per oggi è prevista la convalida del suo arresto. Si tratta del 18enne nordafricano responsabile di avere appiccato il rogo nella sede del comando della Polizia Municipale di Mirandola dove hanno perso la vita due donne. Il suo avvocato ha contestato la validità degli esami delle ossa ritenendo che si tratta di un modello di analisi non attuale. Al momento ancora non sembra esserci un vero e proprio movente dietro al suo gesto. Oggi è stato nuovamente interrogato dal giudice per le indagini preliminari e si è avvalso della facoltà di non rispondere affermando anche di non conoscere l’italiano e avanzando la richiesta di un interprete. Il 18enne ha affermato di essere sbarcato nel 2015 a Lampedusa e la sua prima identificazione risale al marzo 2018. Al momento le accuse su di lui sono quelle di furto aggravato e danneggiamento, in quanto per fare irruzione nel comando ha forzato la serratura della porta d’ingresso con un attrezzo. Poi una volta dentro ha utilizzato un liquido infiammabile trovato presumibilmente nel ripostiglio e ha appiccato il fuoco. Restano da chiarire le responsabilità sulla morte dell’anziana 86enne Marta Goldoni deceduta per asfissia insieme alla sua badante di 74 anni e i motivi che lo hanno spinto a compiere un tale gesto. Il ragazzo come si vede dalle immagini della videosorveglianza presenti nella stazione della municipale ha agito da solo e almeno da quello che è emerso dalle prime indagini non aveva nessun contatto nella nostra provincia. Le indagini proseguiranno con la perizia psichiatrica sul giovane per accertare le sue condizioni