Era stato soggetto ad un ordine di espulsione e doveva lasciare l’Italia, il giovane straniero responsabile del tragico rogo avvenuto nella sede della Polizia Municipale di Mirandola. Il ragazzo ha 18 anni e alle spalle un lungo curriculum criminale
Ha appena 18 anni è nord africano e si trova in Italia da un anno e tre mesi. È il responsabile del tragico incendio che ha distrutto la sede della Polizia Municipale di Mirandola provocando due morti, tre feriti gravi e una ventina di intossicati. Il ragazzo è stato arrestato e associato alla casa circondariale di Modena. Sottoposto ad un interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere. Prima della tragedia la più recente traccia dei suoi movimenti si era registrata poco dopo la mezzanotte a Camposanto, quando è stato notato disteso a terra lungo una strada da un cittadino marocchino, regolare in Italia, che lo ha accompagnato dinanzi alla sede della Croce Blu, qui è stato preso in carico dai sanitari e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Bianca in stato di ipotermia. Poco dopo il 18enne si staccato da solo la flebo scappando via, probabilmente diretto verso via Roma per mettere in atto il suo crimine. Secondo gli accertamenti dei Carabinieri il ragazzo aveva fatto rientro in Italia clandestinamente dopo essere stato riaccompagnato alla frontiera di Ventimiglia. Da qui in poi ha collezionato diversi reati e denunce. Lo scorso 14 maggio era stato fermato a Roma e aveva dichiarato di essere un algerino nato nel 1999. In quell’occasione gli fu notificato un ordine di allontanamento dall’Italia e aveva una settimana di tempo per andarsene. Così non è stato, e si è spostato a Mirandola, dove nella di martedì si è reso responsabile del tragico rogo.