Sequestrati beni per 10 milioni di euro ad una imprenditrice originaria di Sassuolo. L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Bologna ha portato alla luce il lungo curriculum malavitoso della donna

Un ingente patrimonio costituito da una villa, appartamenti, terreni, auto, conti correnti e sette società operanti nei settori immobiliare e del commercio all’ingrosso di materie plastiche, del valore complessivo di circa 10 milioni di euro. Questi i beni sequestrati dalla Guardia di Finanza di Bologna a Patrizia Gianferrari, imprenditrice di 63 anni di origini sassolesi residente a Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, e attualmente agli arresti domiciliari. La donna, a partire dal 1989 ha collezionato, numerosi precedenti penali e plurime sentenze definitive di condanna per reati di natura economico-finanziaria, contro il patrimonio, l’economia e la fede pubblica, commessi, anche in forma associativa, tra l’Emilia-Romagna, la Lombardia, il Veneto, la Toscana e l’Umbria”. Nel 2013 fu arrestata dalla Guardia di finanza di Ferrara, e condannata nel 2018 dal Tribunale di Reggio Emilia a sei anni e otto mesi di carcere, in quanto coinvolta in indagini per contrabbando, emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di documenti contabili e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. L’operazione, battezzata ‘Bad lady’, si inserisce in una più ampia azione di contrasto e individuazione di evasori fiscali socialmente pericolosi nei cui confronti chiedere l’applicazione di misure di prevenzione.