Il Comune di Modena ha deciso di costituirsi parte civile nell’ambito dell’inchiesta Strade al Veleno. Nei giorni scorsi è emerso che il materiale al centro dell’inchiesta, il concrete green, potrebbe essere stato utilizzato in due o tre cantieri privati per opere di urbanizzazione primaria
Il Comune di Modena si costituirà parte civile nel procedimento penale avviato dal Tribunale di Venezia nell’ambito dell’inchiesta “Strade al veleno” relativa all’ipotesi di utilizzo nel sottofondo di alcune infrastrutture viarie di concrete green, assicurato come ‘conglomerato ecologico certificato’, ma che conterrebbe invece quantità di sostanze nocive quali nichel, cromo, piombo e cloruro in quantità ben al di sopra della soglia di legge. Nei giorni scorsi, è emerso che il materiale al centro dell’inchiesta potrebbe essere stato utilizzato anche a Modena in due o tre cantieri privati per opere di urbanizzazione primaria. Dagli approfondimenti è emerso inoltre che le ditte destinatarie delle indagini svolte dalla Dda di Venezia hanno lavorato in un centinaio di Comuni della nostra regione, del Veneto e della Lombardia, e che sul territorio comunale modenese non hanno mai operato in cantieri pubblici, ma figurano come subappaltatrici in cantieri privati per la realizzazione di strade nell’ambito di interventi di urbanizzazione primaria, opere destinate quindi a divenire pubbliche.