Entro la metà di maggio tutto il materiale tossico dovrà essere rimosso dal casolare abbandonato di via Amundsen. Dopo anni di reclami e segnalazioni, i cittadini della Madonnina sono riusciti a ottenere la bonifica della struttura posta vicino alle scuole

“Meglio tardi che mai” scrive il Comitato cittadino Respiriamo Aria Pulita su Facebook, pubblicando il testo dell’ordinanza del Comune per la rimozione del tetto in amianto del casolare di via Amundsen. Una rimozione che, si legge, dovrà essere effettuata entro 45 giorni dal nuovo curatore delle procedure fallimentari della proprietà dell’edificio, il dottor Antonio Cherchi, di Sassari. A causa della sua vicinanza alle scuole elementari Giovanni XXIII, la struttura abbandonata e fatiscente suscita la preoccupazione di genitori e residenti, che da anni chiedono all’amministrazione di intervenire in tempi brevi per rimuovere il materiale tossico, anche agendo al posto della proprietà in virtù della salute pubblica. I tempi sono risultati invece lunghi e proprio per questo da parte della Lega è partito un esposto/segnalazione rivolto al Comune e all’Ausl, mentre un altro esposto era pronto ad essere depositato in Procura. Dopo numerose proteste, qualcosa si muove. Entro la metà di maggio l’amianto dovrà essere completamente rimosso. La pena per la mancata bonifica è, secondo l’articolo 452 del Codice Penale, di reclusione da uno a quattro anni con una multa dai 20mila agli 80mila euro.