Modena tiene alta l’attenzione sul processo Aemilia con una nuova serie di incontri il primo dei quali si è tenuto oggi nella facoltà di Giurisprudenza. In una sala gremita i relatori hanno riflettuto sui segnali di infiltrazione mafiosa presenti da anni sul territorio
La storica sentenza Aemilia, con i suoi 148 imputati e gli oltre 1700 anni di carcere richiesti, ha fatto luce sul profondo radicamento che la criminalità organizzata ha sul nostro territorio. Una sentenza che ha pronunciato nomi già presenti sia nelle informative delle forze dell’ordine nei primi anni Novanta, sia in atti investigativi che hanno portato a processi come Black Monkey. Si sarebbe potuto intervenire prima? È questa la provocatoria domanda fatta durante l’incontro che oggi a Modena ha dato il via a un nuovo ciclo di seminari sul tema. In una sala gremita e alla presenza delle autorità, hanno preso parola i protagonisti della lotta alla mafia per riflettere sul prima e sul dopo di un processo che ha rappresentato per il nostro territorio la fine “dell’innocenza”.
Nel servizio le interviste a:
– Enza Rando, Vicepresidente di Libera
– Salvo Tesoriero, Avvocato penalista