Manca solo l’approvazione del progetto esecutivo per dare ufficialmente il via alla Complanarina, la lingua di strada che intende collegare il casello di Modena Sud a San Donnino alleggerendo il traffico della Vignolese. Un tracciato spesso criticato e che ora deve passare per la bilancia costi-benefici del governo gialloverde
Un altro passo verso il cantiere della cosiddetta Complanarina, il collegamento tra la tangenziale con il casello autostradale di Modena sud a San Donnino, è stato fatto. Ieri le caratteristiche del progetto sono state presentate dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli alla commissione consiliare Seta. L’obiettivo è quello di far partire i cantieri, salvo imprevisti, nel 2021. E gli imprevisti potrebbero non mancare, dato che il passaggio successivo è quello di presentare il progetto esecutivo al ministero delle Infrastrutture, che lo sottoporrà con tutta probabilità all’analisi costi-benefici. D’altra parte il progetto presenta nodi che hanno sollevato forti opposizioni non solo dai gruppi politici, ma anche dagli stessi cittadini. Soprattutto da parte dei residenti nella frazione della Busa, a San Vito, che hanno fortemente criticato il tracciato della Complanarina, che così com’è stata pensata, separerebbe gli abitanti di San Donnino e quelli della Busa, oltre a passare lungo il giardino di Villa Lonardi, struttura d’interesse storico, turistico e artistico che si vedrebbe stretta nella morsa di due lingue d’asfalto: l’A1 e la Complanarina. Contro questo progetto i cittadini avevano fondato un comitato e presentato nel 2013 due ricorsi al Tar, ancora pendenti, per cambiare il tragitto. Dopo un primo “no” della Soprintendenza la Complanarina aveva ricevuto il via libera nel 2017 dal Consiglio dei Ministri, permettendo al progetto di procedere. L’ok definitivo al collegamento stradale dal valore di oltre 50 milioni di euro, è stato sancito un anno fa con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del Presidente della Repubblica dopo un percorso avviato nel 2002.