L’imprenditore Vittorio Fini, già a capo del famoso marchio legato all’impero gastronomico modenese, è stato assolto nel processo che lo vedeva imputato per il mancato versamento di Iva per 3,6 milioni di euro
E’ molto contento. Così l’avvocato Fulvio Orlando conferma lo stato d’animo del suo assistito, l’imprenditore modenese Vittorio Fini, assolto per il mancato versamento di Iva e ritenute contestato quando tra il 2010 e il 2014 era socio e presidente di due autosaloni di auto coinvolti in un crac milionario. Nel processo iniziato nell’aprile scorso l’ex presidente di Confindustria Modena, a capo dell’impero legato alla gastronomia, doveva rispondere sulla vicenda contestata dall’Agenzia per le Entrate in merito ai mancati versamenti delle ritenute certificate di alcuni dipendenti dei due concessionari. Secondo l’Agenzia per le Entrate e la Procura, Fini avrebbe versato lo stipendio ai dipendenti trattenendo però la quota per le imposte dovute. Al contrario, la difesa – rappresentata dall’avvocato Fulvio Orlando, – ha sempre sostenuto che Fini non pagò quanto dovuto per l’oggettiva impossibilità di farlo, anche ricorrendo ad ogni strumento possibile in suo possesso, fino alla messa a disposizione del proprio patrimonio, che nel frattempo però era in parte coinvolto nel crac finanziario. Una tesi quella della difesa che è stata riconosciuta come fondata. Il debito di Fini nei confronti del fisco era inesigibile.
Nel video l’intervista a Fulvio Orlando, Legale difesa Vittorio Fini