L’Ispra, l’Istituto Superiore per la protezione e ricerca ambientale, ha diffuso i dati relativi all’andamento della produzione di PM10 a Modena. Nella nostra città questo tipo di inquinante in dieci anni è diminutito del 36.3%. E gli impianti di riscaldamento sono divenuti il primo fattore di produzione di PM 10
Lo smog a Modena e in Emilia Romagna fa paura ma da una analisi di Ispra, l’istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale sembrano esserci notizie incoraggianti per il nostro territorio. Nell’arco di dieci anni in città l’inquinamento dovuto alle pm10 è diminuito del 36,3%. A Modena si è passati da 455.8 tonnellate di particolato nel 2005 alle 290.2 del 2015. Emerge inoltre che negli ultimi anni gran parte dell’inquinamento da polveri sottili è dovuto al riscaldamento sia domestico che commerciale. Se nel 2005 le emissioni di pm10 erano in gran parte causate dagli inquinanti prodotti dalle industrie e le caldaie erano responsabili solo del 20.5% di questo tipo di inquinamento, nel 2015 la situazione appare ribaltata e questo tipo di emissioni sfiorano la metà di quelle complessive nonostante i riscaldamenti siano in funzione solo cinque mesi all’anno. Di contro appare significativo il calo dovuto agli inquinanti provocati dalle industrie pari al 23.9% e ancora di più quello del trasporto su strada sceso al 25%. Pare sempre più necessario dunque agire sul fronte dei riscaldamenti pubblici e privati, innanzitutto iniziando un’attività di controllo sulle caldaie per ora rimasta sulla carta