Venerdì sera a Pescara il Carpi, privo del portiere Colombi squalificato per 2 giornate, affronta per la prima volta il tecnico della salvezza in B 2013-14, che poi non trovò l’accordo per la stagione successiva
Magari ci sarebbe stato lui sulla panchina del grande miracolo chiamato Serie A. Bepi Pillon non lo saprà mai, ma il dubbio e qualche rimpianto se li porta ancora dietro. Venerdì sera per la prima volta il Carpi sfida il tecnico della prima storica salvezza in B del campionato 2013-14, dallo scorso aprile alla guida del Pescara. Era il marzo del 2014 quando venne esonerato Stefano Vecchi dopo il ko di Cittadella e a lui si affidò un Carpi preoccupato dalla possibilità di essere risucchiato nella zona playout, dopo un avvio di girone di ritorno sotto le attese, nonostante l’arrivo a gennaio di Ardemagni per poter puntare ai playoff. Pillon fece il suo, portando il Carpi a una tranquilla salvezza che nelle ultime giornate si sarebbe potuta anche trasformare in qualcosa di diverso. I colpi di Varese e Palermo avevano infatti riacceso anche le speranze playoff, ma poi il pari casalingo col Lanciano alla penultima giornata chiuse definitivamente la porta dei sogni. Al patron Bonacini era piaciuto il lavoro del tecnico veneto e a lui per primo venne proposta la possibilità di restare. La trattativa però un po’ a sorpresa non andò a buon fine per motivi economici e così il Carpi si affidò a Castori, capace poi di guidare il Carpi verso la A. “Se guardo quello che è successo è impossibile non avere dei rimpianti” ha ripetuto Pillon negli anni successivi, in cui ha allenato sempre in C Pisa, Padova e Alessandria, prima di arrivare nell’aprile scorso a Pescara. Salvo clamorosi recuperi venerdì sera mancherà invece l’altro grande ex Ledian Memushaj, capocannoniere proprio di quel Carpi di Pillon in B, fermato da un problema al polpaccio.