È morto a pugni chiusi sul ring il pugile Christian Daghio. La tragedia è avvenuta durante un incontro a Bangkok, mentre il 49enne nato a Carpi ma cresciuto a Concordia stava lottando per il titolo d’Asia. Era stato 7 volte campione del mondo di Thai Boxe
E’ morto sul ring, lì dove Christian Daghio aveva trascorso quasi tutta la sua vita. Il 49enne pugile nato a Carpi e cresciuto fra Novi e Concordia è finito per l’ultima volta al tappeto lo scorso 26 ottobre a Bangkok, in Thailandia, mentre combatteva un incontro di boxe con il 37enne Don Parueang valido per il titolo di campione d’Asia. Dopo un match interminabile, alla dodicesima ripresa Daghio è finito a terra colpito da una serie di colpi che non gli hanno dato scampo. Portato immediatamente all’ospedale, è morto dopo una settimana di agonia. Alle arti marziali Daghio, preparato dal fratello Fabrizio, allenatore di calcio giovanile, aveva dedicato tutta la vita. Nel 1993 era diventato professionista e nel 1996 si era trasferito a Pattaya, dove aveva aperto la palestra Kombat Group dedicata alle arti marziali. In carriera Daghio ha combattuto oltre 200 match fra thai boxe e pugilato, conquistando sette titoli mondiali di Muay Thai e tre medaglie di bronzo ad Europei e Mondiali con la Nazionale azzurra. La notizia della sua morte ha fatto presto il giro della Bassa, dove spesso tornava e dove qualche anno fa a Massa Finalese aveva combattuto richiamando tanto pubblico. Lascia una compagna e una bimba di 5 anni in Thailandia, il papà Silvio e il fratello Simone che da qualche giorno sono in Thailandia, mentre l’altro fratello Fabrizio è rimasto in Italia accanto alla mamma Angela: i funerali si svolgeranno lunedì a Pattaya, mentre domenica 11 si terrà una messa in ricordo nella chiesa di Sant’Antonio in Mercadello.