L’apertura dei centri commerciali il 1 novembre e la liberalizzazione del commercio sono state fortemente contrastate dai sindacati di categoria di CGIL, Cisl e UIL che per oggi hanno indetto un’astensione dal lavoro per le migliaia di dipendenti. Un segnale questo per chiedere un intervento legislativo che riequilibri gli effetti delle liberalizzazioni totali
Critici verso le liberalizzazioni pressoché totali di orari e giorni di apertura, i sindacati della categoria commercio di CGIL Cisl e Uil hanno scelto la giornata del 1° novembre, festività per eccellenza con un valore religioso, per invitare i lavoratori dipendenti del settore del commercio, oggi chiamati all’attività nei centri commerciali e nella catene della grande distribuzione ad astenersi dal lavoro. Un invito accompagnato dalla rassicurszioni derivani dalle sentenze della cassazione che riconoscono il diritto del lavoratore del riposto festivo. Le grandi catene di distribuzione sono strutturate per potere supplire con lavoro interinale, alle eventuali defezioni, anche organizzatem nei girùorni di festa. Un tema quello del lavoro festivo nel commercio che va oltre al primo novembre e riguarda gli effetti delle liberalizzazione introdotte con il decreto salva italia del governo monti di 7 anni fa e che i sindacati chiedono di modificare
Nel video l’intervista a Laura Petrillo, Filcams CGIL