Non appartiene a Pietro Fogliani il corpo recuperato in acqua lo scorso 23 settembre al largo di Deiva Marina. A stabilirlo il test del Dna estratto da elementi biologici rinvenuti a bordo della sua barca, e quelli repertati dal cadavere rinvenuto in mare
Si riaccendono le speranze sulla scomparsa di Pietro Fogliani, l’imprenditore sassolese di cui non si hanno più notizie dallo scorso 18 agosto. Il corpo recuperato il 23 settembre al largo di Deiva Marina in provincia di La Spezia, non appartiene all’ imprenditore sassolese. A stabilirlo il test del Dna effettuato sugli elementi biologici rinvenuti a bordo del suo yacht e quelli repertati dal cadavere scoperto in mare. Dall’autopsia effettuata è emerso come la morte sia avvenuta per annegamento. Sul corpo non sono stati trovati segni di violenza, attorno alla vita dell’uomo era stretta una cintura di piombi, che lascia ipotizzare che la morte sia avvenuta durante un’immersione subacquea finita in tragedia. Una notizia che rincuora i familiari nonostante dalla scomparsa dell’imprenditore sia già trascorso parecchio tempo. Ricordiamo che di Fogliani, non si hanno più notizie da metà agosto, quando il 56enne partì da Porto Lotti.