L’amianto ammalorato sarà incapsulato a dicembre e a fine mese una nuova centralina misurerà le emissioni per 15 giorni. Queste alcune novità emerse dall’incontro di ieri sera in Comune tra Assessore all’ambiente, sindacati e la proprietà delle fonderie cooperative con il comitato Respiriamo aria pulita
Per la prima volta con diritto di parola i rappresentanti del Comitato di cittadini Respiriamo aria pulita hanno partecipato ad un tavolo di confronto convocato in Comune alla presenza dell’Assessore all’ambiente, sindacati dei lavoratori e proprietà. Per fare il punto sul percorso di delocalizzazione delle fonderie di via Zarlati, dopo la conferma che il grosso della produzione sarà trasferito entro il 2022 a Padova, ma soprattutto sul come arrivarci. In termini di impatto ambientale. Perché le emissioni odorigene ed inquinanti, con tanto di sforamenti nel benzene, già misurate da Arpa e osservate con la web cam accesa h 24 sullo stabilimento, continuano a fuoriuscire dallo stabilimento di via Zarlati e a preoccupare i residenti, insieme all’allarme generato dall’amianto ammalarato fotografato e denunciato dal comitato sui capannoni in disuso dell’area. Ma sul quale la proprietà ieri ha risposto. Parziale risposta del Comune al comitato alla richiesta di installare una centralina fissa per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico nell’area in continuo. E dopo i controlli sulle emissioni inquinanti da qui al 2022 c’è sempre il tema di ciò che succederà dopo. Anche in questo caso la risposta non soddisfa. Perché la bonifica dell’area industriale sarà vincolata all’acquisto dell’area stessa e ad un obbligo a carico di chi subentrerà. Prospettiiva che visti i precedenti modenesi delle ex fonderie di via Ciro Menotti, abbandonate da 30 anni, non tranquillizza
Nel video l’intervista a:
– Chiara Costetti, Referente Comitato RespiriaMo aria pulita
– Mila Neri, Comitato RespiriaMo aria pulita
– Roberto Bertolasi, Consulente Comitato RespiriaMo aria pulita