Sono ancora sconosciuti i motivi che hanno portato all’omicidio di Balboni, il 16enne di Zocca ucciso da un suo coetaneo con due colpi di pistola sparati al volto. La Procura per i minorenni di Bologna nei confronti dell’adolescente fermato per l’omicidio ha chiesto la custodia cautelare in carcere
Dall’autopsia sul corpo del 16enne Giuseppe Balboni è emerso che ad ucciderlo sono stati due colpi di pistola esplosi sul viso ad una distanza ravvicinata. A sparare è stato un amico del minore, suo coetaneo, che ha confessato l’omicidio dopo un lungo interrogatorio. Sembra che da diverso tempo tra i due ci fossero delle tensioni dovute a dei debiti di alcune decine di euro inoltre pare che sebbene fossero amici erano anche rivali nell’ambito dello spaccio. Da una prima sommaria ricostruzione pare che il 16enne di Zocca fosse andato nel bolognese a casa dell’amico con il motorino, forse per avere un chiarimento, una volta giunto sul posto nel giro di pochi minuti la situazione è degenerata. L’omicidio infatti sembra essere avvenuto nella stessa zona dove qualche giorno prima era stato rinvenuto il motorino del 16enne, occultato sotto uno spesso strato di foglie, la giacca nera e il suo portafogli. La Procura per i minorenni di Bologna nei confronti del sedicenne di Bologna, fermato per l’omicidio di Balboni, ha chiesto la custodia cautelare in carcere e gli contesta l’aggravante dei futili motivi e l’occultamento di cadavere, a questi aggiunge anche la premeditazione, rilevata nella decisione del minore di prendere l’arma del genitore, che ora sarà denunciato per omessa custodia dell’arma. Il ragazzo dopo aver occultato il cadavere dell’amico gettandolo in un pozzo profondo tre metri è andato a lavorare e per otto lunghi giorni è riuscito a depistare le indagini, fino a quando però ha ceduto confessando il reato dopo un lungo interrogatorio