Confronto aperto tra Comune e CGIL, CISL e UIL sul tema del nuovo piano urbanistico generale, ancora in fase di elaborazione. La sfida è quella di una città che mira a crescere per servizi e sostenibilità

Il 52 per cento del territorio urbano di Modena è pubblico e per la prima volta nella storia della città le scelte legate al nuovo piano urbano  dovranno puntare alla rigenerazione dell’esistente e non più all’espansione. Rigenerazione che spesso è limitata anche dalla difficoltà di fare andare a braccetto pubblico e privato nella prospettiva di ricostruire anche urbanisticamente una città profondamente cambiata, sul piano sociale, ambientale lavorativo. Innovazione, rigenerazione e mobilità sostenibile sono gli assi rilanciati dall’assessore all’Urbanistica del comune di Modena che insieme al sindaco ha incontrato questa mattina le segreterie e le delegazioni provinciali di CGIL CISL Uil per condividere la fotografia sull’assetto urbano della città di oggi e, in vista del nuovo piano urbanistico generale, condividere le linee di sviluppo d del futuro. Una scelta quella degli incontri partecipati del e con il comune apprezzata dai sindacati che rivendicano l’importanza di concertazione e confronto, ora anche previsto dalla legge regionale. 

Nel video le interviste a:

– Anna Maria Vandelli, assessore all’Urbanistica del Comune di Modena

– Manuela Gozzi, segretario provinciale CGIL Modena

– Luigi Tollari, segretario provinciale Uil

– Wiliam Ballotta, segretario provinciale CISL