Dopo oltre un anno di indagini e di interrogatori si chiude il caso relativo alla presunta discriminazione razziale avvenuta nel gennaio dello scorso anno alla discoteca Kyi di Baggiovara. La procura ha archiviato il caso

Il caso è stato chiuso perché non ci fu alcuna discriminazione. Per questo motivo dopo oltre un anno di indagini il gip del Tribunale di Modena ha deciso di archiviare la vicenda relativa alle presunte discriminazioni razziali avvenute all’ingresso della discoteca Kyi di Baggiovara nei confronti di Abdul Zar, un ragazzo di 27 anni di origine ghanese ma cresciuto a Cavezzo con la famiglia. Il giovane mentre era in fila all’ingresso del locale quando fu invitato ad entrare da un secondo ingresso laterale, dove veniva fatta una sorta di selezione. Da qui la denuncia e l’inizio delle indagini nei confronti dei tre organizzatori. La Procura però ha chiesto l’archiviazione del caso perché il magistrato ha ritenuto che non ci siano prove sufficienti a ritenere il gesto dei gestori del locale legato a motivi razziali. La decisione  è stata maturata grazie alle memorie difensive, in cui viene spiegato come la creazione di file separate non aveva intenti razzisti, ma era pensata per disincentivare l’ingresso ad alcune categorie di persone: i nati dal 1998 in giù, quelli inadeguati per l’abbigliamento e coloro che in passato avevano già creato disturbo all’interno del locale.