Terminate le operazioni di soccorso dopo la valanga del 15 febbraio a Pian Cavallaro sul Monte Cimone, senza feriti né dispersi si cerca ora di capire quali sono state le cause che hanno provocato il distaccamento della neve. Sospetti su alcuni sciatori dopo il ritrovamento di segni di fuoripista

E’ stato molto probabilmente provocata da un fuoripista la valanga che sul Cimone ha tenuto gli addetti ai lavori col fiato sospeso. Il sospetto era già nato nei primi momenti successivi all’allarme e si è rafforzato con gli elementi raccolti per la ricostruzione dell’episodio. Tutto è partito intorno alle 17 di giovedì 15 febbraio da un gattista che, uscito per procedere alla battitura delle piste, si è accorto del distacco verificatosi a 1850 metri tra Pian Cavallaro e il Cimoncino, in una zona fuoripista nota come “Pulpito – Lago dei bagni”. A rafforzare l’ipotesi, testimonianze di persone che hanno riferito di aver visto durante la giornata un gruppo di sci alpinisti, passati in quella zona. Inevitabile, dunque, far scattare la macchina dei soccorsi e degli accertamento che potevano essere risparmiati se gli sciatori dopo la valanga avessero comunicato ciò che era avvenuto specificando che nessuno di loro era rimasto coinvolto. Sull’episodio indagano i carabinieri del nucleo sciatori, anche se sarà difficile risalire ai responsabili.  In zona si sono infatti accumulate anche tracce di sciate più vecchie.