Continua lo stato di agitazione in casa Seta. Le rappresentanze di Cisl Uil Faisa e Ugl hanno proclamato per il 26 febbraio prossimo il primo sciopero dell’anno esteso ai tre bacini di utenza Seta: Modena, Reggio Emilia e Piacenza
Due tentativi di conciliazione andati a vuoto, ed ecco che si torna a parlare di sciopero del trasporto pubblico. Quello che le sigle sindacali Cisl, Uil, Faisa e Ugl, hanno proclamato per 4 ore di servizio il prossimo lunedì 26 febbraio. Se confermato sarà il primo sciopero dell’anno. I punti sul tavolo rimangono quelli. Che i sindacati fissano nel mancato rispetto del contratto nazionale con un’applicazione unilaterale e non concordata, trattamento del personale, azzeramento degli accordi aziendali attraverso l’ordine di servizio, straordinari obbligatori. Il tutto nella cornice di rapporti tra sindacati e azienda azzerati da mesi. Almeno con 4 delle 5 principali sigle sindacali, che riuniscono la quasi totalità del personale viaggiante. Perché la CGIL dal dicembre scorso, si è staccata dal fronte unitario, andando sola ai tavoli con l’azienda. Compreso quello necessario a garantire il premio di risultato. L’obiettivo dichiarato dell’azienda di volere riunire il fronte sindacale si è tradotto nell’invito della Presidenza stessa alle altre sigle sindacali a trattare si, ma solo se alla presenza della CGIL in un contro che avrebbe dovuto tenersi il 26 gennaio scorso. Proposta inaccettabile e rispedita al mittente da Cisl, Uil, Faisa e Ugl che oggi accusano Seta di non rispettare nemmeno gli accordi presi in forma separata dopo l’uscita volontaria della CGIL. I 4 scrivono al prefetto chiedendo l’attivazione di una seconda fase di cosiddetto raffreddamento. Seta, fanno sapere, non ha risposto nei tempi previsti. Da qui la decisione la proclamazione del nuovo sciopero, il primo dell’anno, in una vertenza dove le distanze tra sindacati e azienda, sembrano sempre più grandi