I carabinieri della compagnia di Pavullo hanno smascherato una banda di malviventi autrice di diversi colpi messi a segno nei paesi dell’Appennino modenese ai danni di persone anziane. I tre per ingannare le vittime si travestivano da carabinieri e finti tecnici di luce e gas
Sceglievano accuratamente le loro vittime, per lo più persone anziane, e dopo aver ottenuto la loro fiducia si introducevano negli appartamenti scelti per derubarli. I carabinieri della compagnia di Pavullo hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di tre malviventi, un padre con i suoi due figli, di origine Sinti, autori di tre rapine e 9 furti messi a segno nei territori di Pavullo, Zocca, Montefiorino, Palagano e Nonantola attraverso la tecnica della truffa. I tre malviventi, utilizzando tesserini contraffatti e berretti con la fiamma, si spacciavano per carabinieri, per appartenenti alla polizia municipale o anche per tecnici addetti al controllo delle tubazioni del gas e dell’Enel e in questo modo, dopo aver ottenuto la fiducia delle loro vittime, si introducevano negli appartamenti scelti per mettere a segno i colpi. Le vittime designate, erano tutte ultra sessantacinquenni e abitavano in zone isolate e rurali nei vari paesini dell’appennino, in modo da agire in maniera indisturbata. Per i loro spostamenti invece utilizzavano una vettura, alla quale veniva apposta una targa falsa, intestata ad un quarto soggetto pluripregiudicato, non legato al gruppo. Le indagini hanno preso il via lo scorso 22 aprile dopo l’arresto dei tre in flagranza di rapina in un appartamento di Pavullo, e dopo le quali è stato possibile accertare che il trio era autore di una lunga serie di truffe anche nel reggiano e nel parmense. Visti i numerosi precedenti, nei loro confronti è stato imposto un provvedimento restrittivo in carcere.