Una delibera del comune autorizza all’estinzione del debito dei precedenti gestori del Caffè Concerto di euro 275 mila con una sorta di baratto. L’amministrazione rinuncia al credito con la società acquistando la proprietà di tutti gli arredi valutati 327 mila euro
“Un accordo di natura transattiva tra il Comune e la società Modena Food s.r.l. al fine di garantire continuità all’attività di somministrazione di alimenti e bevande al Caffè Concerto di Piazza Grande”. E’ questo quanto previsto da una delibera di giunta di fine dicembre. Fin qui nulla di male se non che questo ‘accordo di natura transattiva’ prevede una sorta di baratto medioevale: l’amministrazione rinuncia al credito di 275mila euro con questa società per le spese di utenze degli ultimi 4 anni, in cambio del diritto di proprietà di tutti gli arredi e attrezzature, sia interni al Caffè Concerto sia esterni, valutati 327mila euro Iva esclusa. E a chiudere il cerchio il nuovo bando del Caffè Concerto (scadenza 6 marzo) che mette già a disposizione gli arredi al futuro gestore, vincolandone così la libertà di scelta.
Una delibera che di fatto crea un precedente di indubbio valore. Ora se un privato matura un debito con il Comune può saldarlo ‘in natura’ come si legge testualmente nell’allegato alla delibera del Caffè Concerto. Non si può pagare la Tari? Si salda la bolletta con qualche cesta rimasta a Natale (il cui valore ovviamente deve essere oggetto di una perizia). Non si hanno i soldi per l’occupazione di suolo pubblico? Si offre all’amministrazione la propria vecchia bicicletta. Vecchia, sì. Vecchia come gli arredi del bar in questione. Vecchia quasi come lo Stadio Braglia dal quale è stato fatto sloggiare dal duo Muzzarelli-Guerzoni (senza possibilità di baratto) Caliendo.