Ripresa della scuola all’insegna dell’incertezza per circa 800 insegnanti delle scuole primarie e dell’infanzia della provincia di Modena colpiti dalla sentenza del consiglio di stato sui diplomati magistrali. Per loro pero’ almeno quest’anno e’ salvo
Il 2018 si è aperto all’insegna dell’incertezza per circa 800 insegnanti delle scuole d’infanzia ed elementari della provincia di Modena diplomati prima del 2002. A rovinare le festività è stata la sentenza del Consiglio di Stato che li cancellerebbe dall’organico rispendendoli nelle graduatorie anche se già entrati in ruolo. Il Consiglio di Stato ha infatti deciso che il diploma magistrale non permette, da solo, di insegnare negli asili e nelle elementari. Per farlo è necessario avere la laurea e la scuola di specializzazione. Una decisione arrivata come una doccia fredda per migliaia di insegnanti lasciando di stucco i sindacati, da subito attivati per trovare una soluzione.
Anief, Cub e Cobas e Saese hanno proclamato lunedì 8 gennaio uno sciopero com manifestazione a Roma. Per la CGIL scuola è importante che si giunga presto ad una soluzione di tipo politico. Vanno in questa direzione gli incontri che Organizzazioni Sindacali ha tenuto venerdì all’Ufficio Scolastico Regionale e a livello nazionale presso il Ministero. Dalla quale è uscito un primo risultato, visto che da lunedì gli insegnanti potranno continuare ad operare. E se l’anno scolastico è salvaguardato, tema sarà quindi sul tavolo del nuovo Ministro all’istruzione che si insedierà con il nuovo governo che nascerà dopo le elezioni del 4 marzo e in vista del prossimo anno scolastico. Con una proposta sindacale già chiara
Nel video l’intervista di Claudio Riso, Segretario sindacato scuola-università-ricerca Flc/Cgil Modena