Il Sassuolo batte uno a zero la Sampdoria ed aggancia il Cagliari a 17 punti in classifica. In rete Matri, allo scadere di una partita condotta dal primo all’ultimo minuto dai neroverdi che hanno anche sbagliato un rigore
Il Sassuolo riesce dove la Juventus aveva fallito: espugna Marassi, un vero e proprio fortino inespugnabile per la Sampdoria e, con sei punti nelle ultime due gare, riesce finalmente a trovare quella continuità di risultati mancata fino ad oggi ed aggancia il Cagliari a quota 17 allontanandosi dalle zone calde della classifica. La cura Iachini, fatta di verticalizzazioni e lavoro psicologico, inizia finalmente a dare i suoi frutti: il Sassuolo visto a Genova ha ricordato quello delle passate stagioni, padrone del campo e vivace al punto di intimorire un avversario chiuso nella propria metà campo. Una gara piacevole, condotta dall’inizio alla fine dai neroverdi che, come ormai prassi collaudata in questa stagione, quando sbagliano i rigori portano puntualmente a casa i tre punti. Un Sassuolo più forte della Sampdoria ed anche della tecnologia che, assieme all’arbitro, nega un secondo rigore apparso solare per i neroverdi che, però, contrariamente a quanto avvenuto nella prima parte del campionato, non si lasciano superare dal primo episodio avverso ma spingono sull’acceleratore e trovano il gol partita proprio allo scadere. La partita mostra emozioni per tutti i novanta minuti, con la Sampdoria pericolosa nelle ripartenze grazie al solito Quagliarella ma con un Sassuolo che detta i ritmi e ritrova quella solidità difensiva che sembrava persa. E’ negli ultimi dieci minuti che, però, il match si infiamma. All’81° Ferrari, in area, ferma con la mano il cross di Politano, che va sul dischetto ma si fa ipnotizzare da Viviano. Sulla ribattuta Torreira da terra si improvvisa portiere e para letteralmente la conclusione: sia l’arbitro che il Var lasciano correre. All’88° Iachini sostituisce Politano con Ragusa e la sua mossa sarà quella vincente. Due minuti dopo, infatti, Ragusa mette in mezzo un pallone a mezz’aria che Matri, da poco subentrato ad un Berardi ancora lontano dalla condizione migliore, mette alle spalle di Viviano col piatto mancino anticipando Ferrari.