I biancorossi domani ad Avellino provano a sfatare anche il tabù del “Partenio”, campo su cui hanno sempre perso in tutte e 4 le gare giocate
Il Carpi è partito in mattinata per la Campania. Ad Avellino la squadra di Calabro è attesa da una missione complicata, non solo per la forza di un avversario inaspettatamente attardato in classifica. Al Partenio infatti la squadra biancorossa nella sua storia ha sempre perso. Quattro trasferte chiuse con altrettante sconfitte. L’ultima è quella dello scorso aprile, quando il Carpi di Castori lanciato all’inseguimento dei playoff venne beffato al 93′ dalla rete in mischia di Perrotta che allo stesso tempo diede la spinta decisiva alla squadra di Novellino, da poco penalizzata, per salvarsi. Ma la maledizione ha radici più lontane. Comincia nell’ottobre del 2011, quando il Carpi affidato temporaneamente in panchina al vice Gian Domenico Costi viene trafitto da Thiam. E’ la stagione 2011-12 di Prima divisione, a poche ore dall’esonero di Maddaloni e poco prima che venga chiamato Notaristefano sulla panchina del Carpi. Due anni dopo, nel 2014-15, le due squadre si ritrovano in B e il Carpi di Vecchi crolla sotto un poker firmato dalla doppietta di Galabinov e dalle reti di D’Angelo e Soncin. Il gol di Porcari vale solo per il 4-1 finale. Stesso stadio e stessa amarezza l’anno seguente, quando il Carpi poi destinato a volare in A conosce al Partenio la sua seconda sconfitta stagionale. Un’uscita a vuoto di Gabriel favorisce la rete di testa di Comi. Quattro viaggi e nessun punto. Domani toccherà al Carpi di Calabro invertire la rotta.