La pausa per la Nazionale consente al tecnico del Sassuolo di ripensare al modulo che fino ad oggi ha deluso per virare su un 4-3-3 o confermare il 3-5-2 con Peluso, però, nuovamente protagonista

La sosta per il doppio impegno della Nazionale di Ventura è arrivata come una benedizione per un Sassuolo chiamato a ridisegnare se stesso per la terza volta in poco più di un mese. Il quart’ultimo posto in classifica, con soli quattro punti in sette partite, ma ancor di più un ruolino di marcia che vede già cinque sconfitte, 15 reti subite e solamente quattro segnate, non possono bastare ad una squadra partita con ambizioni ben più elevate della semplice salvezza. Ecco allora che, dalle due sfide interne con Chievo e Udinese e quella esterna con la Spal, ovvero tre partite abbordabili contro avversari di pari lignaggio, passerà la strada che salverà o condannerà il tecnico Bucchi. La sosta permetterà ai neroverdi innanzitutto di provare il recupero di Peluso, che ha ridotto la frattura al setto nasale e potrebbe essere arruolabile con l’ausilio di una maschera protettiva, ma soprattutto di cambiare pelle per tornare al collaudato 4-3-3 o approcciare un inedito 4-4-2. Da non scartare, però, anche la possibilità che Bucchi insista su quel 3-5-2 sul quale ha voluto plasmare, senza per ora grandi risultati, la sua prima vera esperienza su una panchina in serie A. Due settimane di tempo e di lavoro per sciogliere questi dubbi.