Da oggi i prodotti italiani entreranno nel mercato canadese con il loro nome e viceversa. Entra in vigore in via provvisoria il Ceta, il trattato di libero scambio tra paesi Ue e Canada. Per la Coldiretti si tratta di un rischio per il made in Italy
Entra in vigore oggi, anche se in via provvisoria, il Ceta, il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Canada. Questo vuol dire che i prodotti europei entreranno di fatto nel mercato canadese utilizzando il proprio nome e origine tutelati, anche se in Canada esistono marchi con nomi simili. Saranno subito applicabili le clausole che impattano sulle materie di competenza europea come le misure non tariffarie e la tutela delle indicazioni geografiche, compresi 41 prodotti italiani: dall’Aceto Balsamico di Modena fino al prosciutto di Parma e al Parmigiano Reggiano. Tra le altre cose il trattato prevede anche l’eliminazione dei dazi sulla maggior parte di beni e servizi e il mutuo riconoscimento della certificazione per una vasta gamma di prodotti. La Coldiretti ha avanzato delle perplessità riguardo la trasparenza e soprattutto sulle ricadute sanitarie. Perché se da un lato l’accordo apre ai prodotto italiani le porte del mercato canadese, dall’altra hanno libero accesso al mercato italiano i prodotti alimentari canadesi che rispetto a noi hanno un concetto diverso di sicurezza alimentare e non vale il principio di precauzione. Il timore dunque è l’invasione di falso made in Italy a basso costo.