Il Governo e le Regioni hanno raggiunto un’intesa che ha previsto una riduzione del Fondo sanitario nazionale di 422 milioni e per la non autosufficienza di 261 milioni, per un taglio totale tra sanità e sociale di 683 milioni. I tagli sono previsti anche per la regione Emilia Romagna
di Giuseppe Leonelli
“Inaudito, altri tagli al welfare, cosa succederà in Emilia Romagna?”. Il forte allarme arriva dalle segreterie Cgil, Cisl e Uil regionali. E il primo destinatario dell’atto di accusa è il presidente della regione e presidente della Conferenza regioni Stefano Bonaccini. <Il 23 febbraio 2017 il Governo e le Regioni hanno raggiunto un’intesa che ha previsto una riduzione del Fondo sanitario nazionale di 422 milioni e per la non autosufficienza di 261 milioni, per un totale tra sanità e sociale di 683 milioni. Nonostante le dichiarazioni di soddisfazione unanime di tutte le Regioni per l’intesa raggiunta, compresa quella di Bonaccini, esprimiamo grandissima preoccupazione per le ricadute che questa intesa potrà avere anche sul nostro territorio regionale soprattutto sul sociale> – scrivono i sindacati compatti. <Il Fondo Politiche Sociali nazionale è stato ridotto di oltre 200 milioni rispetto al 2016 e quindi anche nella nostra Regione ci sarà una pesante riduzione del Fondo Sociale Locale -chiudono Cgil, Cisl e Uil attaccando Bonaccini-. Fondo che viene ripartito ai Comuni e viene finalizzato ad interventi a sostegno della povertà, dell’emarginazione, delle nuove generazioni, dell’integrazione pluriculturale e altri interventi per le fasce di popolazione più debole>.