Alla mimosa il compito di profumare un ricordo
Non furono le annerite mura della Cotton, fabbrica tessile newyorchese dove divampò nel 1908 un incendio in cui morirono 146 persone, in prevalenza donne, a dare occasione per ricordare una giornata in cui celebrare le lotte e le conquiste del movimento femminile. Il percorso che porta le donne a rivendicare parità di diritti, in campo politico, sociale ed economico comincia ai principi del Novecento, ma all’interno dei gruppi e delle formazioni politiche socialiste americane, dove in primo piano e da subito si posero le questioni della tutela delle lavoratrici e del suffragio universale. Le rivendicazioni soprattutto quando giuste, soprattutto quando partono da cicatrici sulla pelle e nello spirito, riescono ad avere un inarrestabile potere aggregante ad ottenere immediato consenso. Così accadde alla prima iniziativa politica posta in essere all’interno della Internazionale Socialista del 1907 in cui venne auspicato che ogni partito socialista all’interno del proprio paese si adoperasse per le giuste rivendicazioni femminili; nel 1908 a Chicago in occasione del Congresso del Partito socialista a causa della montante questione femminile venne deciso di istituire il Woman day, col chiaro intento di destinare una giornata alla mobilitazione in favore dei giusti diritti alle donne. Proprio per questo la prima ufficiale giornata elle donne si ebbe a New York il 22 febbraio del 1909 con lo sciopero delle camiciaie con ventimila adesioni. Il dilagante entusiasmo convinse le donne a proporre all’Internazionale socialista del 1910 la istituzione di una giornata delle donne. Aderirono i paesi del nord Europa, ma il seme era piantato. Nel 1917 l’8 marzo coincise la protesta operaia e quella femminile a San Pietroburgo, il vero preludio, la vera miccia alla rivoluzione d’ottobre che doveva abbattere il potere zarista e quella data venne poi successivamente indicata come capace di esprimere la forza e la determinazione delle donne associate in politica e nel sindacato. In Italia l’8 marzo 1922 viene celebrata la giornata della donna promossa dal Partito comunista, ma i tempi non erano propizi a tali iniziative e bisogna attendere la fine degli anni sessanta, dopo la ricostruzione post bellica, dopo i governi cattolici e moderati della guerra fredda, per respirare una ventata nuova anche sul piano delle rivendicazioni femminili. Nasce ai principi degli anni settanta il movimento femminista, secondo storici e sociologi l’unico vero grande movimento rivoluzionario che abbia mai avuto il nostro Paese. Alle donne costituite in movimento si deve il successo in battaglie di grande impegno civili che hanno portato alle leggi su aborto e divorzio. Alla mimosa, scelta da Gaetana Noce dell’Unione Donne Italiane nel 1944 perché fiore del periodo, il compito di profumare un ricordo di conquiste e di battaglie.