A sei mesi dall’avvio dei lavori all’abbazia, colpita duramente dal sisma del 2012, sono emersi importanti ritrovamenti che riguardano l’architettura romanica
Le ferite giorno dopo giorno si stanno rimarginando. Il cantiere sta rispettando i tempi previsti, ma durante i lavori sono emersi ritrovamenti importanti che richiedono nuovi finanziamenti. Questo in sintesi il punto a sei mesi di lavori su uno dei cantieri più significativi della ricostruzione post-sisma sia per il valore architettonico dell’Abbazia di Nonantola, sia per la lunga tradizione liturgica e spirituale che racchiude. L’obiettivo è restituire lo storico edificio alla comunità nel maggio del 2017, in una data simbolica, a 5 anni dal terremoto che sconvolse Modena e provincia.
Durante i lavori all’Abbazia sono emersi anche ritrovamenti importanti che riguardano l’architettura romanica. Si tratta di una conferma di quanto gli storici hanno dimostrato negli ultimi tempi: l’arte medioevale amava il colore, quindi anche le absidi dell’Abbazia di Nonantola erano colorate e non color mattone come sembrava fino a ieri.
Questo fatto apre a nuovi filoni di studio che la Diocesi intende portare avanti, intervenendo sulla struttura architettonica per poterla ripristinare al meglio. La situazione ovviamente comporta spese aggiuntive e in queste ore è partita la ricerca a nuovi fondi, per restituire il monumento con arricchimenti nuovi rispetto al recente passato.
Nel video le interviste a:
– Don Luciano Benassi, Delegato arcivescovile per i Beni culturali
– Vincenzo Vandelli, Architetto