Il vigile è accusato di aver utilizzato l’auto di servizio per andare a rubare gasolio dalla cisterna comunale, per poi cederlo al gestore che lo rivendeva: tra carburante sottratto e false ricevute il danno ammonta a quasi 4mila euro
Con la macchina di servizio andava a fare gasolio dalla cisterna comunale e poi cedeva il carburante al gestore dell’impianto, l’Ip, che lo rivendeva ai clienti. Questa l’azione di un agente della Polizia municipale di Pievepelago, ma non è l’unico reato contestato: perché il benzinaio emetteva anche false ricevute che attestavano erogazione di taniche di carburante all’auto del vigile, finte note che finivano nella nota di credito vantata dal gestore nei confronti dell’amministrazione comunale per il rimborso. Entrambi sono stati arrestati in esecuzione di due ordinanze del Tribunale che hanno disposto i domiciliari per il 56enne agente e per il 52enne esercente.
L’indagine è iniziata nel novembre 2015 dopo che al comando della municipale di Pavullo, da cui il distaccamento di Pieve dipende, avevano registrato anomalie sull’auto di servizio usata dal vigile. Sono stati così informati i carabinieri della compagnia frignanese che hanno avviato gli accertamenti. Il periodo di illeciti ipotizzati è ampio tre mesi e nel mirino sono terminati 2.400 litri di gasolio sottratti e ricevute per 600 euro. Insomma si contestano circa 4mila euro, cifra per i quali gli indagati devono rispondere a vario titolo di peculato, furto, ricettazione, falso ideologico e truffa ai danni di ente pubblico. Decisive, per lo svolgimento delle indagini coordinate dal pm Katia Marino, sono state le riprese delle telecamere di video-sorveglianza. L’agente è stato sospeso.