Il nuovo arresto della polizia municipale conferma la presenza di centrafricani nell’area verde a ridosso di via Gramsci: non solo spacciatori di cocaina ma anche risse
Un arresto dopo l’altro, ma il problema rimane: il parco XXII aprile si conferma una delle centrali dello spaccio della città. Come i modenesi ben sanno, da anni l’area verde a ridosso di via Gramsci è uno dei luoghi privilegiati del commercio di droga: sostanze leggere soprattutto, dall’hashish alla marjiuana, senza disdegnare qualcosa di più pesante come la cocaina. E proprio la «coca» è stata oggetto dell’ultimo blitz della Polizia municipale che, assieme alle volanti della questura, tiene accesi i riflettori su questo parco.
I vigili del nucleo Problematiche del Territorio hanno infatti compiuto un blitz in borghese, monitorando l’azione di un gruppo di giovani stranieri. Ad attirare l’attenzione è stato soprattutto un 23enne in bici che si intratteneva al telefono: stava dando indicazioni a qualcuno di raggiungerlo. E poco dopo è arrivato quello che si è rivelato un compratore, un italiano di 40 anni. Tra i due è andato in scena uno scambio. Soldi per cocaina.
Il venditore, nigeriano, è stato bloccato e perquisito: in tutto aveva 7 dosi di cocaina. Abbastanza per far scattare le manette e per ribadire che tra le panchine di questo parco si spaccia. Il 23enne è finito poi in tribunale, ma poco dopo ne è uscito visto che nonostante la condanna a un anno di reclusione ha ottenuto la sospensione della pena. Non sarà così semplice adesso scoprire chi fosse il suo fornitore: mentre i residenti della zona, che negli anni scorsi hanno organizzato diverse manifestazioni contro il degrado, immaginano che al suo posto un altro spacciatore sia stato già arruolato.
Magari uno di quelli che, la sera prima, erano stati coinvolti in una maxi rissa: dieci persone, tutti centrafricani, che si sono picchiate selvaggiamente con calci, pugni e armi improvvisate. Ma quando le pattuglie sono arrivate per calmare gli animi, tutti erano già spariti.