L’Emilia Romagna assiste ad un forte calo delle imprese giovanili, una perdita di 1.125 imprese in un anno. A crescere solo il comparto agricoltura, silvicoltura e pesca con un più 4,8 per cento
L’andamento della base imprenditoriale regionale giovanile in Emilia Romagna risulta peggiore rispetto a quello nazionale, un dato che secondo Unioncamere va contestualizzato in rapporto al basso tasso di disoccupazione regionale ovvero, più il mercato del lavoro è positivo, come nella nostra regione, e meno si fa ricorso a forme di autoimprenditorialità. Ciò che risulta dai dati del Registro delle imprese delle Camere di Commercio elaborati da Unioncamere Emilia Romagna è che a marzo 2018 erano 27.681 le imprese attive giovanili pari soltanto al 6,9 per cento di quelle regionali, la quota più bassa tra le regioni italiane. A marzo 2017 erano invece 28.806, una perdita quindi di 1.125 imprese giovanili in un solo anno. In particolare a determinare la tendenza negativa sono le costruzioni con meno 681 unità, e il commercio, meno 404 imprese. Le imprese giovanili che risentono di piu sono le ditte individuali con meno 1.060 unità. L’unico apporto positivo arriva dal comparto agricoltura, silvicoltura e pesca con un più 4,8 per cento.