Da lunedì è di nuovo chiuso a Fiumalbo l’Hotel Appennino. L’intenzione del gestore è di riaprire a dicembre, ma tutto dipende da come evolverà la controversia col demanio
Nuovo stop per l’Hotel Appennino di Fiumalbo, in attesa di un accordo con l’Agenzia del Demanio sul valore del terreno su cui sorge l’albergo. Il gestore della struttura – nei mesi scorsi finita anche al centro di un’interrogazione parlamentare – ha deciso di chiudere di nuovo i battenti, nonostante una stagione estiva che ha registrato ottimi risultati. Questo perché nonostante l’intesa con lo Stato sia vicina, la firma ancora non c’è. Potrebbe arrivare in autunno, ma, se dovesse saltare, il principale albergo del territorio andrebbe incontro al secondo Natale consecutivo di stop. Mai prima dell’inverno 2014-2015 l’Hotel Appennino era rimasto chiuso durante le festività. La querelle con il Demanio risale a tre anni fa, quando l’area su cui sorge l’albergo è passata da proprietà demaniale indisponibile a bene dello Stato. Questo ha fatto schizzare il canone di concessione a una cifra da capogiro: dai 2.500 euro di prima, al gestore ne sono stati chiesti di colpo 104mila, importo assolutamente fuori portata per queste zone. Di qui la decisione di chiudere lo scorso Natale, dopo numerosi tentativi di mediazione falliti e anche un’interrogazione parlamentare sul caso. Finché a febbraio nell’ultimo incontro a Roma si è registrata un’apertura da parte dei vertici dell’agenzia all’unica soluzione considerata praticabile dal gestore: l’acquisto del bene al semplice prezzo del terreno, visto che l’edificio è stato interamente costruito dalla sua famiglia a partire dal 1936. Il rasserenamento ha portato alla riapertura estiva, ma manca tuttora la firma dell’accordo, attesa a questo punto per l’autunno. Se non si arriverà all’intesa, sarà nuovo stop natalizio per l’hotel, con conseguenze pesanti sul fronte turistico della montagna.